CACCIATORI SI NASCE? O SI DIVENTA?

L’importanza della formazione per i cacciatori. Il valore della conoscenza e dell’esperienza. Crescere con le emozioni. La scuola di caccia vera. Il sogno di Obora Hunting Academy.

Cacciatori si nasce oppure cacciatori si diventa? È una domanda che ogni tanto salta fuori, in coda alle classiche cene tra cacciatori, scatenando appassionate discussioni. Capita anche di leggerla sui social, anche qui con vivaci polemiche… da tastiera. Ma quale può essere, alla fine, la risposta giusta?

Cacciatori si nasce? Si, nel senso che la maggior parte degli appassionati proviene da ambienti dove si “mastica” caccia da generazioni. Da famiglie di cacciatori, che vivono in ambienti rurali.
Perché questa è la culla della caccia.
Ciò non significa comunque che la caccia sia infusa nel DNA di alcuni “predestinati”. Ci dimostra piuttosto che nascere e crescere in un determinato contesto trasmette gli stimoli più propizi a indirizzarci verso questa passione. Eppure, c’è anche chi si avvicina alla caccia senza avere tradizione familiare e magari vive in una grande città. E ci sono, in percentuale, sono sempre più donne cacciatrici, malgrado la caccia sia un’attività tradizionalmente maschile.

Poter sperimentare in pratica è fondamentale per l’apprendimento (Ph Federico Liboi Bentley©)

Cacciatori si diventa? Indubbiamente sì, perché la caccia non si può improvvisare. Quali che siano la specie cacciata o lo scenario della caccia, bisogna sapere cosa fare e come farlo, possibilmente al meglio.
Lasciamo per un attimo sullo sfondo ciò che serve a ottenere “la licenza” e concentriamoci sulle abilità venatorie: sono abilità complesse che vanno apprese, bisogna imparare. Per questo ci sono cacciatori più abili e cacciatori meno abili. Per questo cacciatori non si nasce… ma si diventa, solo impegnandosi a fondo.

Come imparare a gestire correttamente il capo abbattuto? Niente è più formativo che farlo davvero... (Ph Ettore Zanon©)

Vale più la teoria o vale più la pratica?
Riguardo alla formazione del cacciatore, un’altra faccenda su cui si discute un bel po’ è il valore della teoria rispetto a quello della pratica, spesso mettendo le due cose in contrapposizione. In realtà teoria e pratica sono complementari e ambedue fondamentali. Se si impara, per quanto bene, solo in aula, tutto si limiterà a un bagaglio di informazioni e concetti astratti. Se, viceversa, ci si basa solo sull’esperienza, sarà molto difficile trarne principi generali corretti, cioè capire fino in fondo le cose. Il cacciatore formato, quello che sa il fatto suo, parte da una solida formazione teorica che viene applicata e sperimentata nella pratica. Il cacciatore formato intelligente, fa un passo in più e non smette mai di aggiornarsi e tenersi informato sugli sviluppi scientifici e tecnici. Non smette mai di “studiare”. Non smette di crescere. Teoria e pratica sono due binari paralleli che insieme ci conducono alla stessa destinazione: la capacità di cacciare meglio.

Esercizio, esercizio, esercizio. E poi subito a caccia. A Obora Hunting Academy funziona così (Ph Andrea Cavaglià©)

Ma dove e quando fare esperienza?
La formazione venatoria in Italia non ha purtroppo una grande tradizione. Seppure sia cresciuta, in alcune regioni, in particolare riguardo al prelievo di ungulati, non ci sono veri standard. E la qualità non è omogenea. In ogni caso, si tratta fondamentalmente di un’istruzione teorica. Molte ore di aula, magari in “formazione a distanza”, a volte delle uscite di osservazione degli animali. Mai, invece, delle attività di pratica venatoria, che sarebbero utilissime. La ragione di questa mancanza è abbastanza comprensibile: in Italia è molto difficile, se non impossibile, avere a diposizione spazi dove esercitarsi realisticamente. Così il cacciatore abilitato si avventura nella pratica venatoria potendo contare su un bagaglio formativo solo teorico. Ed è un avvio un po’ traballante.
Certo, chi ha la fortuna di poter contare su amici (realmente) esperti sarà avvantaggiato. Altri dovranno affrontare un cammino a tratti frustrante, costellato di errori che in realtà sarebbero stati facilmente evitabili. Anche il turismo venatorio, se viene vissuto come un rapido “mordi e fuggi”, non insegna molto. O insegna molto meno di quello che potrebbe. Il nostro cacciatore impiega così diversi anni a capire cose e acquisire abilità che, con una guida esperta al fianco, avrebbe messo insieme in assai meno tempo. Questo vale a tutti i livelli di tecnica venatoria acquisita. Perché, ed è verissimo, non si finisce mai di imparare.

Per il cacciatore è fondamentale acquisire la capacità di adattarsi, anche nel tiro. (Ph Ettore Zanon©)

Il sogno di Obora Hunting Academy
L’idea di creare Obora Hunting Academy ci è venuta una sera di alcuni anni fa, dopo una straordinaria giornata di caccia nella foresta boema, pensando proprio a queste cose.
Seduti nel giardino dell’Hotel che oggi ospita i corsi, di fronte a una profumata birra ceca, ci siamo detti: perché non far conoscere ad altri appassionati questo paradiso della caccia? Perché non far germogliare da queste situazioni così maledettamente dilettevoli anche qualcosa di utile per i cacciatori? E perché non farlo in un modo totalmente nuovo?
Il modo nuovo lo abbiamo trovato ed è il cuore del progetto Obora Hunting Academy: coniugare la formazione con le emozioni, unire istantaneamente la teoria e la pratica, generare esperienze che sanno appassionare e insieme fanno crescere.
Così il sogno si è avverato. Le fantastiche riserve della famiglia Kinský dal Borgo, la gestione faunistica di altissimo livello, le popolazioni di ungulati spettacolari… sono poi state l’humus perfetto per farlo crescere. Un sogno arricchito dalla brillantezza di Danilo Liboi e dalla profonda cultura di Franco Perco, i nostri mai dimenticati compagni di caccia.

Nei corsi di Obora Hunting Academy le uscite a caccia sono un elemento essenziale della formazione. E sono sempre guidate dai nostri tutor. (Ph Andrea Cavaglià©)

Quello che si può fare solo qui
Ogni evento di Obora Hunting Academy non è solo un corso di caccia e non è nemmeno una semplice vacanza di caccia. È un’esperienza unica, ritagliata sul profilo di chi decide di viverla.
Le nostre giornate sono davvero intense: alla sera sarete fisicamente stanchi, ma mentalmente molto carichi. Quando parliamo di taratura è perché stiamo sparando nel nostro poligono. Le tecniche di tiro a caccia le proviamo sul campo, da tante situazioni diverse e su tante distanze diverse. Il controllo dell’Anschuss lo insegniamo su tracce e “segni di caccia” veri. La gestione del capo abbattuto la approfondiamo direttamente, utilizzando il coltello adeguato. I “trucchi del mestiere” ve li sveliamo attraversando insieme la foresta.
E poi, naturalmente c’è la caccia. Che si affronta e si assapora accompagnati dai nostri tutor, facendola diventare il momento più intenso della formazione, disegnato sulle competenze e sugli obbiettivi di ogni ospite. Per condensare in un indimenticabile weekend le esperienze che normalmente si raccolgono solo in numerose stagioni di caccia. Imparando prima di tutto dalle emozioni.

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IL “SILENZIATORE” A CACCIA