Il rumore dello sparo. Silenziare è la parola sbagliata. I vantaggi dei moderatori di suono.
In Europa sono legali e in Italia?
Tutti conosciamo il fragore della fucilata. A prescindere dal tipo di arma utilizzata – rigata, liscia, lunga o corta - si tratta di un rumore molto forte che disturba gli animali, disturba le persone e assai facilmente danneggia l’udito del tiratore. Molti cacciatori, compreso chi scrive, non ci sentono più così bene. Un regalino spiacevole della passione venatoria, che si poteva evitare semplicemente adottando qualche attenzione e delle protezioni auricolari. Il rumore dello sparo si può ridurre utilizzando degli appositi congegni, i moderatori di suono. Non è realistico chiamarli silenziatori e vedremo subito il perché. In molti paesi europei sono legalmente utilizzabili a caccia e il loro impiego viene addirittura incoraggiato. In Italia rimangono invece vietati.
Cosa genera il rumore della fucilata
Il rumore dello sparo è prodotto da diversi fenomeni fisici, analizziamoli semplificando un poco. Uno è il cosiddetto “boom sonico” cioè il rumore prodotto da un oggetto che si muove così veloce da superare il “muro del suono”. Parliamo di circa 340 metri al secondo, ossia la velocità di propagazione del suono nell’aria, che varia un po’ per esempio in base alla temperatura. Diciamo “muro” perché la resistenza dell’aria aumenta con l’aumentare della velocità dell’oggetto che la attraversa e diventa enorme quando la velocità si approssima al limite che abbiamo appena detto. Le molecole dell’aria non hanno più abbastanza tempo per “spostarsi”, così si "accalcano" fino a sbattere tra loro, provocando quindi il botto. Il pensiero va subito agli aerei supersonici, ma va ricordato che tutti i proiettili esplosi dalle armi rigate da caccia superano di gran lunga la velocità del suono e quindi producono il relativo “boom”, che non si può eliminare se non ricucendo drasticamente la velocità (e quindi l’efficienza) dei proiettili stessi.